martedì 7 maggio 2013


Il bambino che sussurrava ai cavalli
Dott.ssa Maria Luisa Bortolami, psicologa
L'incontro con l'animale
Non capita spesso di trovare una persona che ci ami incurante del nostro grado intellettivo, prestanza fisica, potenzialità produttiva. Nel comportamento dei cavalli e di altri animali troviamo aspetti che vanno proprio in questa direzione, e a questa già enorme potenzialità di amore si aggiunga tutta una serie di altre azioni positive.
La presenza di un animale favorisce l'acquisizione di un senso di responsabilità: un essere vivente che dipende da noi e dalle nostre cure, esige una presa di coscienza dei nostri doveri. In questo senso un animale può essere un efficace supporto alla crescita e alla maturazione di un bambino, uno stimolo valido per riacquisire una immagine positiva di sè e del proprio valore.
Il contatto con un animale e il meccanismo ludico, cioè il gioco e il divertimento che si può avere rapportandosi con esso, spezza spesso l'isolamento dei bambini con scarse interazioni sociali e difficoltà di comunicazione.
Le considerazioni fin qui sommariamente esposte hanno sicuramente richiamato l'attenzione sugli animali quali "agenti terapeutici", e in tale senso numerosi studi svolti sui cavalli hanno confermato l'enorme potenzialità di quest'ultimi.
Cause degli effetti terapeutici
La riabilitazione equestre consiste in un "complesso di tecniche rieducative che mirano ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio, cognitivo e comportamentale attraverso l'uso del cavallo come strumento terapeutico" (Bisi, 1985).
La riabilitazione equestre si diversifica, in rapporto alle finalità ed agli obiettivi, in ippoterapia, equitazione terapeutica, equitazione presportiva. Il "mezzo terapeutico" è il cavallo: non uno "strumento meccanico" ma un essere vivente in grado di relazionarsi con il Paziente con modalità del tutto particolari.
Le principali cause degli effetti terapeutici sono riconducibili ad alcuni elementi.

Legame uomo-animale: il contatto corporeo ed il rapporto che s'instaura con il cavallo sono importanti canali emozionali attraverso cui il Paziente acquisisce controllo e fiducia in sè.
Esercizio fisico: l'attività equestre coinvolge diversi muscoli e sollecita più sensi, inoltre garantisce un miglioramento dell'apparato respiratorio e cardiovascolare.
Andatura con movimento tridimensionale: le ondulazioni provocate dal movimento tridimensionale durante la marcia del cavallo stimolano la coordinazione motoria del Paziente e sollecitano l'elasticità dei dischi intervertebrali.
Equilibrio: il movimento del cavallo, determinando continui spostamenti del baricentro del cavaliere, stimola il senso dell'equilibrio.
Stimolazione neuromuscolare: il cavaliere riceve stimoli neuromuscolari efficaci sul rilassamento fisico e mentale.
Stimoli sensoriali ed affettivi
Uno degli aspetti sicuramente più interessanti di questa terapia consiste nella straordinaria quantità di stimolazioni sensoriali che il cavallo è in grado di assicurare.
Andare a cavallo coinvolge ben sei elementi sensoriali simultaneamente: il Paziente riceve stimoli acustici, visivi, olfattivi, ma soprattutto riceve intense stimolazioni tattili, vestibolari (per l'equilibrio) e propriocettive.
E' inoltre un valido stimolo affettivo ed un incentivo alla comunicazione.
L'ippoterapia offre ai bambini Down la possibilità di riabilitarsi psicofisicamente con modalità del tutto naturali ed armoniche, riducendo gli effetti di stress a cui spesso questi bimbi sono sottoposti proprio nell'intento di seguire diverse programmazioni ed interventi riabilitativi, che peraltro giovano ad altri fattori.
Il contatto che il bambino stabilisce con l'animale diventa un ponte attraverso il quale entra spontaneamente in rapporto con le realtà.
L'esperienza di emozioni sul dorso di un cavallo mette in correlazione il bambino con le sue sensazioni non verbalizzate: in pratica sperimenta emozioni ed impara a riconoscerle guidato dalla sua sensibilità, che incontra appieno quella di un animale sensibilissimo come il cavallo.

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