martedì 7 maggio 2013

EQUITABILIE:

CON I CAVALLI NON SOLO IPPOTERAPIA

equitabile
 
 
Attraverso "il gioco dell'equitazione" è possibile imparare una comunicazione "nuova"
Lambruschi RobertoCoordinatore Nazionale dell'Equitazione Integrata EQUITABILE®

Nel pensiero di ognuno di noi, il cavallo è da sempre uno straordinario simbolo di libertà e di forza: se ad esso associamo una persona o un bambino disabile si parla sempre e solo di Ippoterapia, come se la somma di questi due elementi possa dare sempre come risultato finale la riabilitazione.
Qualunque attività proposta ad un disabile cambia spesso di nome con l'aggiunta della parola "terapia": sembra che il timore verso qualsiasi tipo di diversità possa venire allontanato dando un nome diverso a quello che spesso tutti noi facciamo magari in maniera del tutto simile…
Il "lavoro" di un normodotato diventa così per un disabile "ergoterapia"; le attività artistiche diventano "arteterapia"; l'"equitazione" diventa "ippoterapia". Tutto viene terapizzato!
Purtroppo la disabilità non è sempre una malattia curabile con medicine o con la riabilitazione: spesso è uno stato esistenziale con il quale la persona deve convivere; la questione è capire come convivere e come approcciare con persone con disabilità o a rischio di emarginazione sociale.
Da queste basi, anticipando di gran lunga l'anno europeo 2003 delle persone disabili e 2004 dell'Educazione attraverso lo Sport, è nato EQUITABILE® con lo scopo di offrire qualcosa di diverso e più stimolante ai cavalieri disabili rispetto alle tradizionali proposte.
Partendo dall'importanza del valore delle diversità in genere che dovrebbero essere sempre vissute come risorse e, promuovendo il concetto delle diverse abilità come elemento sostitutivo dell'idea di disabilità (intesa come non abilità a fare), personalmente ho coniato un nuovo termine: l'IPO-TERAPIA, ossia la "poca terapia", per evidenziare quanto persone con problemi possano evidenziare diverse abilità nello svolgere la propria attività equestre.
Troppo spesso si guardano queste persone come non abili, evidenziando una ormai diffusa supponenza della nostra Società nel concentrare l'attenzione sulle componenti negative di alcuni individui; se riuscissimo a guardare le stesse persone  nelle loro componenti di potenzialità potremmo innanzitutto abbattere uno spesso muro di pregiudizio ma, soprattutto, porremmo le basi per una maggiore possibilità di inclusione sociale.
Ecco perché ad oggi un centinaio di quadri tecnici di Equitazione Integrata EQUITABILE® operano attivamente al recupero delle persone con difficoltà attraverso l'equitazione, spinti dalla convinzione che lo sport, valido strumento educativo e socializzante, possa essere la vera evoluzione della terapia.
Senza voler minimizzare l'importanza della riabilitazione equestre, nella quale il cavallo riveste un ruolo decisivo attraverso il suo movimento, l'attenzione in EQUITABILE® è rivolta alla capacità di mediazione che il cavallo convoglia nel lavoro con soggetti con difficoltà e alle loro abilità residue.
Attraverso "il gioco dell'equitazione" è possibile imparare una comunicazione "nuova", più stimolante, ed apprendere comportamenti accettati dal cavallo: la componente educativa che l'equitazione offre è una delle massime espressioni di consapevolezza e integrazione di emozioni, affettività, compiti, regole, abilità e responsabilizzazione.
L'obiettivo deve sempre mirare alla ricerca della Persona e non del cavaliere: l'ottenimento di competenze specifiche del mondo equestre è solo finalizzato alla generalizzazione di abilità spendibili nella vita di tutti i giorni.
Per un disabile intellettivo l'interazione con un animale rappresenta prima di tutto attenzione alla sua cura, ai suoi bisogni, al suo stato di salute e all'umore; dedicargli tempo ed energie, oltre ad essere una positiva esperienza personale,  insegna la  responsabilità.
E' questo forse l'unico ambito che può rendere una persona consapevole che qualcuno dipende da lui e dalle sue scelte ed azioni: tutte le attenzioni subite dal disabile, spesso soffocanti, di educatori,insegnanti di sostegno, genitori, vengono in questo modo convogliate e dirottate positivamente ad un essere maggiormente bisognoso giocando un ruolo fondamentale sull'autostima del soggetto.
Fino a qui il cavallo rientra nell'area di influenza della Pet Therapy (da poco riabilitata dall'ex Ministro Sirchia come Terapia del Benessere nella nuova Carta dei Diritti degli Animali), ma in aggiunta a questo approccio il nobile animale ha una marcia in più: il poter portare ed il poter essere guidato.
Pensiamo alla sensazione che una persona con difficoltà motorie può provare nella conduzione di un cavallo: la libertà di movimento senza l'aiuto di nulla e dei nessuno!
Fino a qui tutto sembrerebbe rivolto alle diverse abilità e, in un certo senso, potrebbe apparire che quanto proposto sia la falsa riga di quanto già fanno altre Realtà nel campo del Sociale: il movimento EQUITABILE® si rivolge anche e soprattutto a tutti quegli strati a rischio di esclusione sociale come le diversità etniche, culturali, le Seconde Generazioni dei figli di immigrati e giovani con problematiche relazionali, non necessariamente "disabili".
Il punto di partenza e di arrivo in EQUITABILE® è sempre indirizzato all'Inclusione Sociale attraverso il nobile animale: l'occasione di incontro tra le diversità in genere, attraverso un partner quale il cavallo e l'equitazione può essere  il volano per abbattere alcuni muri del pregiudizio, e se la conoscenza reciproca è il mezzo per mitigare questa anacronistica "paura del diverso" il gioco è fatto.

Il bambino che sussurrava ai cavalli
Dott.ssa Maria Luisa Bortolami, psicologa
L'incontro con l'animale
Non capita spesso di trovare una persona che ci ami incurante del nostro grado intellettivo, prestanza fisica, potenzialità produttiva. Nel comportamento dei cavalli e di altri animali troviamo aspetti che vanno proprio in questa direzione, e a questa già enorme potenzialità di amore si aggiunga tutta una serie di altre azioni positive.
La presenza di un animale favorisce l'acquisizione di un senso di responsabilità: un essere vivente che dipende da noi e dalle nostre cure, esige una presa di coscienza dei nostri doveri. In questo senso un animale può essere un efficace supporto alla crescita e alla maturazione di un bambino, uno stimolo valido per riacquisire una immagine positiva di sè e del proprio valore.
Il contatto con un animale e il meccanismo ludico, cioè il gioco e il divertimento che si può avere rapportandosi con esso, spezza spesso l'isolamento dei bambini con scarse interazioni sociali e difficoltà di comunicazione.
Le considerazioni fin qui sommariamente esposte hanno sicuramente richiamato l'attenzione sugli animali quali "agenti terapeutici", e in tale senso numerosi studi svolti sui cavalli hanno confermato l'enorme potenzialità di quest'ultimi.
Cause degli effetti terapeutici
La riabilitazione equestre consiste in un "complesso di tecniche rieducative che mirano ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio, cognitivo e comportamentale attraverso l'uso del cavallo come strumento terapeutico" (Bisi, 1985).
La riabilitazione equestre si diversifica, in rapporto alle finalità ed agli obiettivi, in ippoterapia, equitazione terapeutica, equitazione presportiva. Il "mezzo terapeutico" è il cavallo: non uno "strumento meccanico" ma un essere vivente in grado di relazionarsi con il Paziente con modalità del tutto particolari.
Le principali cause degli effetti terapeutici sono riconducibili ad alcuni elementi.

Legame uomo-animale: il contatto corporeo ed il rapporto che s'instaura con il cavallo sono importanti canali emozionali attraverso cui il Paziente acquisisce controllo e fiducia in sè.
Esercizio fisico: l'attività equestre coinvolge diversi muscoli e sollecita più sensi, inoltre garantisce un miglioramento dell'apparato respiratorio e cardiovascolare.
Andatura con movimento tridimensionale: le ondulazioni provocate dal movimento tridimensionale durante la marcia del cavallo stimolano la coordinazione motoria del Paziente e sollecitano l'elasticità dei dischi intervertebrali.
Equilibrio: il movimento del cavallo, determinando continui spostamenti del baricentro del cavaliere, stimola il senso dell'equilibrio.
Stimolazione neuromuscolare: il cavaliere riceve stimoli neuromuscolari efficaci sul rilassamento fisico e mentale.
Stimoli sensoriali ed affettivi
Uno degli aspetti sicuramente più interessanti di questa terapia consiste nella straordinaria quantità di stimolazioni sensoriali che il cavallo è in grado di assicurare.
Andare a cavallo coinvolge ben sei elementi sensoriali simultaneamente: il Paziente riceve stimoli acustici, visivi, olfattivi, ma soprattutto riceve intense stimolazioni tattili, vestibolari (per l'equilibrio) e propriocettive.
E' inoltre un valido stimolo affettivo ed un incentivo alla comunicazione.
L'ippoterapia offre ai bambini Down la possibilità di riabilitarsi psicofisicamente con modalità del tutto naturali ed armoniche, riducendo gli effetti di stress a cui spesso questi bimbi sono sottoposti proprio nell'intento di seguire diverse programmazioni ed interventi riabilitativi, che peraltro giovano ad altri fattori.
Il contatto che il bambino stabilisce con l'animale diventa un ponte attraverso il quale entra spontaneamente in rapporto con le realtà.
L'esperienza di emozioni sul dorso di un cavallo mette in correlazione il bambino con le sue sensazioni non verbalizzate: in pratica sperimenta emozioni ed impara a riconoscerle guidato dalla sua sensibilità, che incontra appieno quella di un animale sensibilissimo come il cavallo.